Il mutuo a tasso fisso utilizza come sottostante il valore dell’Irs corrispondente alla durata del mutuo (ovvero Irs10 se si tratta di un mutuo decennale, Irs20 se si tratta di un mutuo ventennale, ecc…). Tuttavia a volte si sente parlare di Eurirs al posto dell’Irs: quale il migliore? In realtà la differenza è minima o quasi nulla dal momento che l’Eurirs non è altri che l’insieme dei valori ufficiali assunti dall’Irs comunicati quotidianamente dalla Federazione Bancaria Europea.
Perciò anche quando si parla di Eurirs, nella realtà è sempre l’Irs il sottostante per il calcolo di un mutuo a tasso fisso. Ovviamente l’Irs è il tasso di interesse al quale va aggiunto lo spread applicato dalla banca per conoscere l’entità del tasso complessivo che verrà applicato per tutta la durata del mutuo.
Il termine Irs sta ad indicare l’”Interest rate swap”, e rappresenta sempre un indice sintetico che viene tuttavia calcolato sui contratti derivati o swap che le banche stipulano per tutelarsi a fronte dell’aumento dei tassi di interesse. Infatti anche per le banche l’acquisto del denaro con tassi variabili è meno oneroso rispetto a quello con tasso fisso, quindi si approvvigionano sul primo. Tuttavia allo stesso tempo si assicurano di fronte a possibili rialzi stipulano contratti derivati (o swap) con soggetti che sono disposti a farsi carico di tali eventi. Quindi ciò che determina la variazione del valore dell’Irs è è legato al valore attribuito, in questi contratti, alla probabilità che rialzi o ribassi dei tassi sulle operazioni di compravendita si verifichino.
Nel momento in cui viene effettuata una simulazione o un preventivo sul calcolo del mutuo a tasso fisso, viene utilizzato il corrispondente valore che l’Irs presenta in quel giorno. Tuttavia trascorre del tempo da tale data a quella della stipula, e la banca applicherà il tasso Irs rilevato nel giorno precedente alla stessa. Infatti le banche non si fanno carico del rischio che il tasso nel frattempo aumenti, per cui lo lasciano libero, svolgono le pratiche amministrative e l’istruttoria, definendo il tasso reale solo all’ultimo momento. Quindi se viene fatto un preventivo, ma solo in un secondo momento si deciderà di procedere alla richiesta dl mutuo, o la pratica diventa molto lunga, è sempre bene tenersi aggiornati, richiedendo ulteriori preventivi, per mettersi al riparo da spiacevoli sorprese.