Stiamo per laurearci o ci siamo laureati da poco ed ecco che tutte le nostre energie vengono investite nella ricerca del lavoro, una ricerca lunga e impegnativa che inizia dalla stesura di un curriculum e dall’approccio con i primi colloqui di lavoro. Un momento delicato, che può creare ansia, ma che possiamo affrontare di volta in volta con maggiore serenità se impariamo a capire che cosa aspettarci e come fronteggiarla, considerazione particolarmente vera se pensiamo al colloquio che, di tutte le azioni di una ricerca attiva del lavoro (cercare inserzioni nel web e sui giornali, spulciare le sezioni “lavora con noi” delle aziende, scrivere una lettera di presentazione, inviare un curriculum, partecipare a career day ecc) è quella più temuta.
Una valutazione reciproca
Ma al colloquio ci si può preparare e si può benissimo fare bella figura, al di là del fatto di essere poi richiamati, perché a forza di sostenerne imparerete come affrontarlo al meglio, capirete a quali trappole stare attenti e a quali trucchi ricorrere per risultare convincenti.
Ma, in sostanza, come si svolge un colloquio? Esistono diversi tipi di colloquio e, di conseguenza, diverse modalità di svolgimento. Basti pensare, ad esempio, alla differenza tra un colloquio individuale e uno di gruppo o tra un colloquio conoscitivo ed uno propriamente selettivo di tipo tecnico.
Al di là di questo, il colloquio, basandosi sulla comunicazione tra due o più persone, per forza di cose rappresenta sempre un evento singolare, non ripetibile, frutto delle personalità coinvolte e del clima e del contesto in cui si svolge.
L’obiettivo però rimane fondamentalmente lo stesso: porre domande e raccogliere informazioni per valutare la possibilità o meno che ci sia corrispondenza tra profilo, competenze e aspirazioni del candidato e bisogni, ruoli da ricoprire e attese dell’azienda. Una valutazione fatta dal selezionatore, certo, ma anche dal candidato che per la prima volta entra in contatto diretto con l’azienda e che dovrebbe imparare a sfruttare questa occasione e fare domande.
Cogliere l’occasione
Sapere sfruttare un’occasione significa anche essersi preparati ad affrontarla evitando ingenuità e facilonerie che, come qualsiasi selezionatore potrebbe confermare, sono invece all’ordine del giorno.
Vietato, per esempio, presentarsi senza informarsi sull’azienda o fare scena muta alla richiesta “mi parli di lei” quando si sa che questa domanda va per la maggiore ed è tipicamente posta dal selezionatore che non desidera mettervi a disagio o in ansia con un primo approccio da botta e risposta ma che, allo stesso tempo, vuole valutare se e come sapete parlare di voi stessi, che linguaggio utilizzate, come gestite il tempo a vostra disposizione, su quali esperienze vi soffermerete e come metterete in luce le vostre qualità, se c’è discrepanza o congruenza tra le vostre parole e i segnali non verbali (tono della voce, mimica facciale, postura ecc).
Allenatevi a rispondere ad eventuali domande spinose: inutile dirvi che se avete impiegato degli anni in più rispetto a quelli previsti dal piano di studi per laurearvi e/o con una votazione non particolarmente alta, è più che legittimo che il selezionatore vi faccia delle domande a riguardo.
Nel caso in cui vi presentiate in risposta ad una specifica inserzione che l’azienda ha fatto per ricercare una figura precisa, sappiate fin nei minimi dettagli di che cosa si tratta: se siete laureati in Scienze della Comunicazione e venite contattati per la ricerca di un Account junior, dovrete dimostrare di sapere quali competenze e responsabilità comportino questo ruolo, le figure con cui deve relazionarsi ecc.
Questo, tra l’altro, vi permette di affrontare il colloquio in modo davvero attivo perché sarete in grado di porre a vostra volta delle domande sensate e risultare credibili e convincenti. Siete laureati da poco e ancora poveri di esperienza e di contatti con la quotidianità più operativa di un certo settore, ma non siete ingenui né sprovveduti: questo è il tipo di neolaureato che i selezionatori vogliono incontrare e inserire in azienda.