In questa guida spighiamo cosa sono le ditte individuali.
“È imprenditore chi esercita professionalmente una attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi”. Così recita l’art. 2082 del Codice Civile, che definisce e regola la figura dell’imprenditore, stabilendone i requisiti fondamentali nella professionalità, intesa come svolgimento non occasionale ma abituale dell’attività economica, nell’organizzazione di quest’ultima, intesa come gestione coordinata delle risorse disponibili da parte dell’imprenditore, e nell’economicità della stessa attività.
Una delle più comuni forme adottate per lo svolgimento di una attività di impresa è quella individuale. Tra le forme imprenditoriali previste dal nostro ordinamento, l’impresa individuale (o ditta individuale) rappresenta la più semplice da costituire da un punto di vista burocratico e la meno onerosa da un punto di vista prettamente economico. Prevede la sola figura del titolare/imprenditore che, agendo autonomamente, è l’unico responsabile della gestione ed assume in nome proprio le obbligazioni derivanti dall’attività, con la conseguenza dell’estensione del rischio di impresa a tutto il patrimonio personale (responsabilità illimitata)
La costituzione non prevede particolari formalità: avviene tramite apertura della partita IVA ed iscrizione, entro il termine di 30 giorni, presso il Registro delle Imprese della Camera di Commercio della provincia in cui è fissata la sede legale.
Nello svolgimento della propria attività l’imprenditore individuale può avvalersi, oltre che della propria opera, di dipendenti e/o collaboratori, nonché della collaborazione dei propri familiari, dando vita ad un’impresa familiare.
Alla medesima semplicità della costituzione sono improntate le procedure di chiusura dell’impresa individuale: liquidato quanto dovuto all’Erario ed agli Enti Previdenziali, si effettuano le dovute comunicazioni all’INAIL, all’INPS, alla Camera di Commercio, compresi gli eventuali albi dove l’imprenditore è iscritto, ed infine all’Agenzia delle Entrate per la chiusura della partita I.V.A., passo con il quale la ditta individuale cessa di esistere.