In queste settimane accendendo la tv, ascoltando la radio o navigando sul Web sentiamo spesso parlare di obbligazioni; abbiamo in passato trattato degli Eurobond, i più menzionati in questo periodo, ma sta nascendo un nuovo tipo di obbligazione che rientra nella cosiddetta “finanza a progetto”.
In questa categoria sono comprese tutte quelle operazioni di finanziamento a lungo termine che prevedono il coinvolgimento di soggetti privati nella realizzazione e nell’accollo totale o parziale dei costi di opere pubbliche, con la prospettiva di guadagni futuri legati alla gestione delle stesse opere.
All’interno di questa categoria parliamo quindi dei Project Bond, prestiti utili a sostenere i costi di realizzazione di opere infrastrutturali garantiti dai cash flow prodotti e dalle specifiche assicurazioni fornite dalla Banca Europea per gli Investimenti e dall’Unione Europea per favorire il collocamento dei titoli presso gli investitori.
L’Europa, per guadagnare competitività sul mercato mondiale, ha bisogno di infrastrutture più moderne e proprio per questo motivo è nata l’idea dei Project Bond: essi permetterebbero di raccogliere il denaro sufficiente senza andare a gravare sui bilanci degli Stati membri già sufficientemente martoriati dal peso enorme del debito pubblico.
Prima di dare un giudizio definitivo sull’efficacia dei Project Bond, soprattutto come nuovo strumento di investimento per il piccolo risparmiatore, attendiamo però di conoscere le caratteristiche tecniche che avranno le nuove obbligazioni e i meccanismi di quotazione, garanzia e liquidità del prodotto.