Con la situazione economica attuale il denaro è diventato uno dei nostri pensieri più assillanti: se stiamo vivendo un periodo di difficoltà perché abbiamo avuto problemi a rispettare le scadenze di pagamento legate alla casa, al lavoro, ad un finanziamento contratto per tamponare una situazione critica, è possibile accedere a mutui e ad altri sistemi di finanziamento, anche se siamo finiti nella lista nera dei cattivi pagatori o protestati.
Risulta essere importante sapere, tuttavia, che, se la nostra incapacità a soddisfare le pretese creditorie è legato a problemi contingenti, ma siamo stati sempre puntuali nel rispettare le scadenze, il problema si riduce notevolmente . Se ci rivolgiamo infatti alla nostra banca di fiducia, che ci conosce e ha sempre dimostrato disponibilità nei nostri confronti, tutta la procedura sarà più celere e snella. Se, al contrario, ci presentiamo ad una banca che non conosce nulla della nostra storia, con le credenziali fornite dal Crif, non possiamo aspettarci completa disponibilità.
A chi non è già cliente, la banca chiede che le vengano fornite delle garanzie immobiliari o personali molto solide, che si sia provveduto a saldare il vecchio debito, che si sia conclusa positivamente l’eventuale procedura di riabilitazione dal protesto cambiario e che le venga fornita idonea documentazione comprovante, di cui l’istituto bancario si potrà avvalere per intraprendere una preventiva istruttoria per l’eventuale concessione del mutuo.
Se siamo stati iscritti al Crif, ad ogni modo, non potremo avanzare richieste per ottenere importi elevati e troppo dilazionati nel tempo (non oltre i 54 mesi). Vero è però che, anche se non possediamo immobili che ci consentono di iscrivere un’ipoteca o non abbiamo una figura solida in grado di farci da garante e che sottoscriva una fideiussione a nostro favore, possiamo sempre contare sul nostro stipendio o sulla nostra pensione.
Molti istituti bancari, infatti, facendo una trattenuta direttamente su questa entrata fissa, nella misura di 1/5 arrivano a concedere prestiti per importi di un certo rilievo, purché siano rispettate determinate condizioni: che il contratto di assunzione sia a tempo indeterminato e sia stato stipulato da un certo periodo di tempo (superiore almeno a tre mesi).
Se poi il dipendente lavora per un’azienda privata, la banca è tenuta a verificarne preventivamente la solidità attraverso l’analisi della forma (società di capitali) e le dimensioni (più di 15 dipendenti, oltre al capitale che non deve essere inferiore a certi parametri).
Nel panorama bancario ci sono istituti di credito in grado di concedere buone soluzioni anche a favore di coloro che hanno avuto periodi di difficoltà.