Come fare per aggirare l’ostacolo del difficile inserimento, oggi come oggi, nel mondo del lavoro? Aprire una attività in proprio potrebbe essere una idea interessante e che può rivelarsi, con un po’ di pazienza, di mezzi e anche di fortuna, redditizia e soddisfacente.
Ma in quale settore conviene puntare? Dipende ovviamente da quelle che sono le nostre particolari capacità e da ciò che sappiamo (e che ci piace) fare; per una persona appassionata di sartoria, di ricamo, di abbigliamento, di taglio e cucito. Ecco che aprire una merceria sarebbe certamente l’ideale.
Ma vediamo insieme qualche suggerimento e qualche spunto utile per avviare una attività di questo tipo.
Non è detto che il destinatario di questi consigli debba essere per forza una ragazza: potrebbe trattarsi benissimo anche di un ragazzo, perchè le caratteristiche fondamentali che occorrono per essere un ottimo negoziante prescindono dal genere, e infatti di mercerie gestite da uomini se ne vedono non poche.
L’importante è conoscere bene gli articoli che si andranno a mettere in vendita e possedere un’ottima capacità relazionale con il cliente: capirne al volo le sue esigenze e cercare di metterlo sempre a proprio agio, proponendo e non costringendo, invitandolo e non forzandolo.
Per quanto riguarda la scelta del luogo fisico in cui aprire una merceria, sicuramente varrà la pena innanzitutto darsi un’occhiata in giro: per esempio, per trovare una zona in città in cui tale tipologia di rivendita sia scarsamente (o addirittura per nulla) presente, cosa che tanto per cominciare ci assicurerebbe un bel po’ di clientela garantita in partenza.
Poi essenzialmente ciò che ci basterà è una stanza nemmeno troppo grande, con una vetrina per poter attirare il pubblico, un bancone dietro cui sorridere a chiunque entri e qualche scaffale per esporre la nostra merce.
In particolare sicuramente si renderanno necessari molti mobiletti con piccoli o piccolissimi cassetti, per contenere i bottoni e gli altri minuscoli oggetti relativi al cucito.
Infine, chiudiamo con il lato burocratico della questione: esso prevede l’apertura, se già non l’abbiamo, di una partita Iva e l’iscrizione al registro delle imprese (cosa fattibile alla locale Camera di commercio, dove sapranno fornirci anche tutte le indicazioni riguardanti la contabilità dell’esercizio); inoltre, per tutto quanto concerne i permessi, le licenze e gli orari di apertura dovremo recarci in Comune.