Questo indicatore si ottiene facendo il rapporto tra il valore vigente del metallo giallo e quello dell’argento. Questo quoziente informa il trader sul peso rispettivo di questi prodotti sul trading.
Per vederci un po’ più chiaro, è bene partire da un esempio. Prendiamo i dati del mercato registrati nel mese di gennaio.
Con i valori dell’oro culminanti a 1.650 dollari l’oncia contro i 31 dollari del metallo bianco, il rapporto oro/argento si stabilisce nel modo seguente: 1.650 dollari/31 dollari, che dà un risultato di 53,22. Questa cifra indica che, in quel momento, ci volevano 53,22 once d’argento per avere un’unità di oncia d’oro. Il che significa anche che l’oro costava 53,22 volte più caro dell’argento. In altri termini, lo specialista del trading di materie prime si esprime così: l’argento è stato 53,22 volte meno sollecitato rispetto all’altro prodotto.
L’argento, un attivo redditizio
Seguire il rapporto oro/argento permette al trader di elaborare un piano di investimento per l’avvenire, perlomeno a breve termine. Con il rialzo incessante di questo quoziente, valutato per esempio a giugno scorso a 63, gli specialisti del trading di metalli preziosi assicurano che gli attori hanno numerose opportunità da cogliere sul metallo bianco perché quest’ultimo è sul punto di iniziare una tendenza al rialzo.
L’apprezzamento del valore dell’argento si realizza ad un ritmo più sostenuto di quello dell’oro.
L’infatuazione per questo prodotto è in aumento per via delle esigenze formulate dagli investitori e dalle industrie.
Gli esperti del trading dell’argento spiegano che il consumo mondiale di argento ha ampiamente superato la produzione annuale registrata nelle miniere. Per compensare lo scarto tra l’offerta e la domanda, gli operatori di borsa sono obbligati a mettere in vendita degli stock che non esistono ancora.
Il meccanismo del mercato trascina il prezzo del metallo bianco verso l’alto finché la filiera si avvicina alla sua posizione di equilibrio.
L’oro svantaggiato dalla sua mancanza di disponibilità
Tenuto conto dell’esplosione della richiesta di argento, le industrie minerarie si sforzano di accrescere le loro produzioni mentre, dall’altro lato, il metallo giallo non smette di rarefarsi.
Le esigenze del mercato acquistano tuttavia maggiore importanza. Certo, agli occhi degli investitori l’oro rimarrà sempre il miglior valore rifugio in tempi di crisi – caduta del dollaro, forte pressione inflazionistica, conflitti armati – ma la ridotta disponibilità di questo prodotto rischia di essergli pregiudizievole. I trader potranno ripiegare su un attivo la cui quantità sul mercato è annunciata al rialzo e che, per di più, è sul punto di ritrovare vigore.
Gli specialisti del mercato dei metalli preziosi affermano che il rapporto oro/argento evolverà a favore del metallo bianco. Nel peggiore dei casi, il prezzo dell’argento aumenterà allo stesso tempo di quello dell’oro. Gli esperti della borsa di prodotti di base si dichiarano tuttavia quasi sicuri che il primo disponga di un margine di progressione maggiore del secondo.